Auteur Anonyme? influence de Jacquerio

attribué à Antonio di Monteregale, le maître de Molino di Triora (Côte Ligure)

entre 1450 et 1460

Santa Croce

chapelle Sainte Croix 

Annexe du couvent des dominicains

  Piazza-Mondovi

Fresques attribuées à Antonio de Monregalese

les clés sont déposé chez Mme Luca Barucco tel. 0174 41988

informations :

office du Tourisme de Mondovi via VIco 2 - 12084 Mondovi CN 

tél 0174 40 389 fax 0174 56 7929 

email : turismo@comune.mondovi.cn.it http://www.comune.mondovi.cn.it

Détails : montagnes au dessus de Mondovi

Portement de Croix

Christ à la colonne flagellation

Descente de Croix

A gauche La Vierge et l'Eglise

Chevet : Croix brachiale 

entre l'Église et la Synagogue, la Vierge et Eve

Le Christ est sur une croix dont les 4 extrémités se terminent par des mains. 

En haut, l'une ouvre sur la Jérusalem céleste (le Paradis) encadrée par l'Annonciation. A gauche., une autre couronne l'Église qui porte une basilique et l'oriflamme de la Foi; derrière elle, la Vierge exorcise le serpent du mal. A droite., une autre main poignarde la synagogue qui chevauche un bouc dont elle brandit la tête coupée; derrière, Eve porte le crâne de la mort, destinée universelle.

En bas, une dernière main désignait l'Enfer, où grillaient les damnés entourés de diables (cette partie est perdue). A G.: messe miraculeuse de St Grégoire-le-Grand couronné pape par un ange; à D., la dernière messe de St Bonaventure, franciscain dit «le Docteur Séraphique» auquel un ange donne des directives. ...

 

 

Saintes femmes au pied de la Croix

 

 

 

 

 

Christ en Gloire (Pantocrator)

Médaillon Résurrection et médaillons de six apôtres

Soldat au tombeau

Résurection

 

 

 

Saint Dominique

Saint Etienne

Saint François

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 Luc Thévenon

"Près de la porte de Vicoforte, ce fut une dépendance du couvent des Prêcheurs replié intra-muros en 1394. L'édifice actuel date du XVe siècle. Le choeur à chevet plat et la voûte sur croisée d'ogives portent une très belle décoration d'un anonyme monteregalese (certains pensent à Antonio-le-Maître de Molini-di-Triora). Chevet : Crucifixion allégorique; croix brachiale entre l'église et la synagogue, la Vierge et Eve et SS Grégoire et Bonaventure. Ce sujet, unique dans la peinture médiévale des Alpes, se rencontre dès le Xlle sur un vitrail de Châlons-sur-Marne et au Xllle au portail de Notre Dame. de Paris; vers 1420, une fresque de Bologne adopte une présentation très voisine de celle-ci. 

Voûte : Christ Pantocrator, Flagellation, Montée au Calvaire, Déposition. Intrados de l'arc : SS Étienne, Dominique, François, Laurent. Mur G.: Résurrection (lunette), frise de six Apôtres en médaillons et Vierge à l'Enfant entre SS Pierre de Vérone et Bernardin de Sienne. Mur D. : Symboles de la Passion (lunette), frise de six Apôtres en médaillons et Ste Hélène; la majeure partie du décor de ce mur est perdue.

Ces fresques, exécutées vers 1475, constituent une étape essentielle de l'art médiéval régional."

L. Thevenon, L'art au Moyen Age dans les Alpes méridionales, Nice, Ed. Serre, p. 83

 .

  Alessandro Bracco, le 20 MARZO 1999, FAI : I FONDO PER L'AMBIENTE ITALIANO

La cappella ha origini antichissime: i documenti tramandano l'esistenza in quello- stesso luogo di una cappella già alla fine del XIII sec. L'edificio attualmente presenta un corpo centrale fino all'altezza del sottarco, databile alla prima metà del XIV secolo; le parti restanti con il campanile a sezione triangolare e il portico antistante sono aggiunte dei secoli XVII-XVIII. Nel 1394 apparteneva al convento extra muros dei Domenicani. Alla loro cultura sono da; riferirsi i complessi temi iconografici del ciclo affrescato, risalente agli anni 1470-1482. Questo, che ha come tema l'esaltazione della Santa Croce, costituisce una delle più alte testimonianze della cultura gotica europea e s'inserisce nella koinè culturale che dal secolo XIV sino alla metà del XVI abbracciava un ampio territorio, dal sud della Francia, al Piemonte, alla Liguria occidentale.

L'attribuzione al pittore Antonio da Monteregale, documentato nel 1435 nel Ponente ligure a Mulini di Triora e nel monregalese alla metà del secolo, è avanzata dallo studioso Geronimo Raineri. Questi ne trova la ragione nel ripetersi negli affreschi della cappella di elementi appartenenti ad un linguaggio comune, le cui radici stanno nell'incontro della cultura nord-europea e fiamminga con quella più meridionale della Provenza. Come noto, è questa una regione che vanta nel XIV secolo, con Avignone sede papale, una fioritura culturale senza pari.

Fulcro dell'intero ciclo è la rappresentazione della Croce Vivente o brachiale, affrescata nella parete dell'altare, che vuole essere un'allegoria della supremazia della Chiesa Cattolica sulla religione ebraica e un richiamo all'impegno dei Domenicani nella lotta all'eresia.

Al centro della scena, fortemente didascalica, è l'immagine della Croce con i bracci animati, detta appunto brachiale. Con il superiore essa apre la porta di una città turrita, simbolo del Paradiso; con il sinistro pugnala la donna in groppa al caprone, allegoria della Sinagoga, mentre con il destro incorona la Chiesa, in veste di figura femminile. Ai due estremi stanno rispettivamente la Vergine Maria, che indica il simbolo dell'Albero della Vita, ed Eva, accompagnata invece dai simboli della morte: il teschio e l'Albero del Bene e del Male.

Probabilmente il quarto braccio, nascosto dietro l'altare barocco, si prolungava, come in altre raffigurazioni simili, verso il basso per divellere le porte degli inferi. Il modellino di chiesa, tenuto in mano dalla figura femminile, rappresenta la basilica di Assisi ed è quindi un richiamo all'altro grande Ordine religioso impegnato in quei secoli nella difesa del cristianesimo: quello francescano.

Anche le raffigurazioni della volta a crociera sono dedicate alla figura del Cristo.

Nella vela sopra l'altare è il Cristo Pantocratore, nudo e nell'atto di mostrare le piaghe. Nelle altre sono: la Deposizione, ambientata in uno squarcio di paesaggio montuoso reso con naturalezza e suggestione; la Salita al Calvario, ricca di suggestioni jaqueriane nella composizione e nei colori e di influenze nordiche nei volti grotteschi dei carnefici; la Flagellazione, con il martire ingigantito rispetto agli aguzzini, come voleva la tradizione medioevale, e inserito in una deliziosa edicola resa con grande precisione. Nella parete destra è il Cristo di Pietà, con gli strumenti della Passione composti in un grande trofeo araldico e con una complicata scritta. La Resurrezione della parete sinistra presenta, invece, la comune iconografia gotica diffusa in tutta la regione delle Alpi.

Al disotto delle due pareti laterali corre una fascia con gli Apostoli entro medaglioni rotondi e recanti ciascuno un versetto del Credo, mentre nel sottarco della parete sinistra, entro edicole dipinte con cuspidi triangolari, sono i santi Stefano, Domenico, Francesco e Lorenzo.

Nella nicchia corrispondente, durante gli ultimi restauri sono venuti alla luce una Vergine con Bambino, attorniata da San Pietro Martire e da San Bernardino da Siena.

Un'ulteriore immagine di Sant'Elena, scoperta nella parete destra, arricchisce l'iconografia della cappella con la Santa alla quale la tradizione attribuisce il trasporto della Santa Croce a Costantinopoli.

Alessandro Bracco

20 MARZO 1999, FAI : I FONDO PER L'AMBIENTE ITALIANO

 

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@ 2003-2004  François Darbois